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L'infiorata

 

 

 


250 anime e 250.000 colori, quattro rioni ed una chiesa, 1200 metri di quadri e tappeti stradali e 12.000 di uliveti e di campi di fieno e cipolle che vi guidano fin qui, 100 pacchi di caffè, 50 sacchi di torba e 30.000 chicci di riso e di grano. Ecco, questa è l’Infiorata di Potenzoni, nei suoi numeri essenziali. Un pugno di case immerse nella campagna assolata dell’altopiano del Poro che si affaccia sul mare azzurro di Briatico e che ogni anno nella domenica nel Corpus Domini (quaranta giorni dopo la Pasqua, quindi tra la fine di maggio e metà giugno) celebra i riti religiosi tappezzando letteralmente di composizioni floreali le stradine strette e antiche del suo centro storico. E’ uno spettacolo sorprendente che non ti aspetti di trovare qui in questo piccolo e minuto paese circondato dai campi di fieno e di ulivi secolari, salendo dal mare azzurro di Briatico fino alla prime propaggini dell’altopiano del Poro. trenta e più composizioni a sfondo religioso che utilizzano i petali dei fiori come tessere di mosaico o colori ad olio. Sì, perché effigi, tabernacoli, angeli e santi, croci e colombe di risurrezione, madonne e Gesù, sono tutti riprodotti utilizzando i fiori, nei loro mille colori, sapientemente incasellati e riposti, con grandissima precisione, così che devi avvicinarti per riuscire a capire che cosa di sorprendente stai vedendo. Non credi che si possa arrivare a tanta perfezione usando solo i fiori, anzi i loro petali. Ed invece è così: sorprendente e incredibile ma vero. E’ un lavoro, d’altra parte, immane che vive di preparativi tutto l’anno e che entra nel vivo nell’ultimo mese quando le diverse squadre rionali (Agave, Chiesa, Glicine e Torre) preparano le tele, i pennelli ed i colori per poi passare all’opera e studiare come fare a vincere la gara con i loro capolavori messi lì per terra.  l’intero paese è coinvolto in questa preparazione. La raccolta dei fiori avviene all’alba nei tre giorni immediatamente prima della cerimonia finale. Si va nei campi in dieci, venti, trenta ed anche cinquanta per volta, donne, uomini, giovani ed anziani, ragazzi e ragazze e bambini, soprattutto tanti bambini. E’ un divertimento ma anche un lavoro delicato e faticoso nello stesso tempo. Bisogna fare in fretta, raccogliere per tipo di fiore e per colore, fiori o petali a seconda della specie, consegnare poi il tutto ai magazzinieri che li conserveranno al fresco nei frigoriferi di casa e li forniranno al momento giusto, a catena, su richiesta agli “infioratori” che metteranno in opera in strada quadri e tappeti floreali. Tutto si svolge all’aperto proteggendo le parti già realizzate con tende e lenzuola stese tra un balcone e l’altro. Le squadre lavorano per tutta la mattina e per tutta la notte e, poi, di nuovo, dall’alba alle quattro di pomeriggio della domenica santa, quando tutto deve essere pronto e la giuria passa per giudicare e valutare le opere di ogni rione. Il lavoro è collettivo. Gruppi organizzati alla perfezione che lavorano per posizionare i colori nei disegni, senza sosta, con turni che non danno tregua.  l’infiorata di Potenzoni è una grande fiesta di popolo. Bella, vera e genuina come ormai se ne vedono poche in tutto il mondo. Dove la religiosità diventa laboriosità, creatività e passione nello stesso tempo. Qui si è scoperta la gioia di vivere utilizzando la materia più povera che c’è: i colori dei fiori di campo. È la sapienza contadina di una volta che oggi si offre a tutti. Viaggiatori e gente di città, ospiti di passaggio e turisti per caso, comitive organizzate ed esploratori di tutte le età. Per riscoprire una tappa dei “buoni sentimenti” e delle “buone esperienze”. Tra colori e profumi e immagini sacre. Nella terra del profondo Sud. Il Sud più accogliente e vero

 

 

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