Home Territorio Tradizioni e Folklore

 



I giganti

 

Queste figure disumane arrivano da lontano. Secondo la tradizione a Messina viveva una bellissima ragazza alta e formosa, piena di virtù e fervente cristiana e si chiamava Marta (in dialetto si dice Mata o Matta).

Verso il 910 d.C. un gigante moro di nome Ibn-Hammar sbarcò a Messina e con cinquanta suoi compagni iniziò a depredare la città. Un giorno vide la bella fanciulla e se ne innamorò alla follia. Il moro chiese di sposare la bella fanciulla ma ne ebbe un fermo rifiuto. Allora il moro divenne ancora più crudele. Ma Marta resisteva trovando la forza nella preghiera. Alla fine, il re moro si convertì al cristianesimo, cambiò il suo nome in Grifo, che per la sua imponente statura divenne Grifone. Il gigante iniziò a vivere secondo gli insegnamenti cattolici. Col tempo, Grifone, divenne un vero cristiano. Marta, lentamente, se né innamorò. Grifone, celebrò questo grande amore con il leggendario ballo di corteggiamento (il ballo dei Giganti, appunto). Marta e Grifone, i due Giganti vissero per sempre felici e contenti....

 

 

 

La radice storica del ballo è aragonese ritroviamo questi alti giganti radicati nella cultura popolare della Spagna e al periodo delle incursioni turche e ai saraceni. Il contatto con la dominazione catalana fece pervenire in Sicilia e in Calabria questa tradizione tutt'ora fortissima in Catalogna. A testimonianza di un'antica matrice culturale presente nell'area del Mediterraneo ancora oggi ritroviamo manifestazioni popolari con l'uso dei giganti processionali in Spagna, in Sicilia, a Malta ma anche in Belgio e in Grecia. Un assordante suono di tamburo precede l'avanzare di giganti; rullante e grancassa vibrano freneticamente in un inconfondibile e caratteristico ritmo, per annunciare che stanno arrivando e le scariche di adrenalina si traducono in brividi che corrono veloci dietro la schiena. 
Dal punto di vista musicale, i tamburi di legno e pelle naturale, sono stati sostituiti con moderni rullanti e casse da banda in materiale sintetico, con l'aggiunta a volte dei piatti e il raddoppio dei rullanti, che hanno un maggiore impatto acustico e necessitano di minore manutenzione.
Il ballo rituale dei giganti, un'autentica tarantella calabrese, è un vero e proprio trionfo dell'amore, ma anche della nostalgia, del silenzio e del ritmo.
Quella dei giganti, in sintesi, è una storia d'amore ed è raccontata proprio attraverso un ballo di corteggiamento.
La danza rituale, infatti, si apre con una coreografia che comprende una serie di girovolte, di cerchi che si stringono, sempre di più, fino ad avvicinare i due in un abbraccio e in un bacio infinito. Mentre avviene tutto ciò i tamburi battono freneticamente, quasi a incitare i giganti ad avvicinarsi di più.
La processione che segue i giganti sembra approvare questo eterno e speciale atto d'amore, che dura da centinaia d'anni, un amore reso pubblico, mostrato apertamente per strada, in piazza, un rapporto agli occhi di tutti. Con i loro gesti d'affetto, però, i giganti s'innamorano come essere mortali e il mito che rappresentano scende a livello umano.

 

 

 

Calabria Guida Turistica

Visite guidate, tours, escursioni e servizi per il turismo in lingua italiana, francese e inglese

Dott.ssa Caterina Malfarà Sacchini - tel (0039)3477021535e.mail: caterina@calabriaguidaturistica.it

Home | Chi Sono | Contatti | Copyright Credits:Archiged & Designers