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LA LIQUIRIZIA

 

 

 

 

 

 

 

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La liquirizia è una pianta antica, conosciuta ed usata dai cinesi già 5000 anni fa per i suoi poteri curativi di alcune patologie come la tosse e il raffreddore. La pianta di liquirizia è un arbusto perenne della famiglia delle leguminose alto fino a due metri con lunghe e possenti radici verticali a cui si affiancano stoloni ad andamento orizzontale. Le foglie sono composte da foglioline lunghe e strette di colore verde intenso appaiate lungo il rachide e da una sola foglia opaca posta sulla sommità dello stesso. I fiori, che si schiudono in estate, sono piccoli dal colore azzurro tendente al violaceo e crescono nella parte ascellare del fusto. La parte più importante della liquirizia è la radice, carnosa e allungata in verticale,dalla quale si dipartono diverse ramificazioni allungate, scure esternamente e gialle all'interno.

Secondo l'autorevole voce dell'Enciclopedia Britannica, la migliore liquirizia del mondo nasce in Calabria. In effetti sulla costa dell'alto Ionio cosentino, nel tratto compreso tra i comuni di Roseto Capo Spulico a nord e Cariati al sud, la liquirizia cresce spontanea, trovando nei terreni impregnati di argilla calcarea il suo habitat naturale.

Intorno al 1500 la grande idea di commercializzare i rami sotterranei di una pianta che cresceva in abbondanza nel latifondo: la liquirizia, dall’allettante nome scientifico di glycyrrhiza glabra, cioè radice dolce.

Nella zona di Rossano già nel 1710 venne costruita la prima fabbrica per la lavorazione di questa pianta molto antica, dalle cui lunghe e possenti radici si estrae l'essenza. Il principio attivo della Liquirizia di Rossano è la Glycyrrizina che ha una spiccata azione antinfiammatoria e antibatterica, tanto che la moderna ricerca medica tende ad utilizzare la liquirizia nelle terapie dell'ulcera, malattie reumatiche, del fegato e dell'herpes. Va comunque ricordato che la Glycyrrizina se assunta in maniera consistente provoca effetti collaterali sull'equilibrio dei sali minerali del corpo portando a ritensione idrica, gonfiore, mal di testa e astenia. Nel 1731, per valorizzare al massimo l’impiego di questo prodotto tipico della costa ionica, la famiglia Amarelli dà vita ad un impianto proto-industriale, detto “concio”, per trasformare in succo le radici di questa benefica pianta. Dopo l'estrazione dal terreno, nel corso del terzo anno di vita della pianta, le radici della Liquirizia di Rossano, vengono sbucciate e fatte essiccare per essere vendute al dettaglio sotto forma di piccoli bastoncini, oppure si mettono a bollitura per ottenere un infuso nero dal quale si ricava la liquirizia nera in pastiglie. Nascono così le liquirizie, nere, brillanti, seducenti, gioia dei bambini, ma anche soprattutto, di adulti che amano i piaceri di una vita sana e naturale. Dopo tre secoli la Amarelli, che fa parte dell’esclusiva associazione “Les Hénokiens” formata da 38 aziende familiari bicentenarie di tutto il mondo, produce ancora – con moderna tecnologia ed artigianale tradizione – liquirizia pura e gommosa, confetti e sassolini alla liquirizia, gelati , cioccolatini, grappa e liquore sempre alla liquirizia. Per raccontare questa storia davvero unica, la famiglia ha aperto, nell’antico palazzo sede dell’azienda, il Museo della Liquirizia “ Giorgio Amarelli” insignito del “Premio Guggenheim Impresa & Cultura” e celebrato dalle Poste Italiane con un francobollo della serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano”, emesso in 3.500.000 di esemplari. Visitandolo si può scoprire, fra oggetti del passato ed etichette d’epoca, un’esperienza di vita e di lavoro che si prolunga nel tempo sapendosi adeguare al suo divenire.

 


 

 

 

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