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Stilo

 

Stilo si trova ai piedi del Monte Consolino. Le sue origini sono legate alla distruzione durante il periodo greco da parte di Dionigi di Siracusa della città di Kaulon

Soggetta all'impero di Bisanzio fino all'XI secolo, la Calabria conserva oggi numerose testimonianze dell'arte orientale, ne è un valido esempio la Cattolica di Stilo del IX secolo, piccolo gioiello di architettura bizantina.

 

 

stil

La Cattolica è una piccola chiesa bizantina a pianta centrica di forma quadrata,

La Cattolica era la chiesa madre tra le cinque parrocchie del paese, retta da un vicario perpetuo (succeduto al protopapa di epoca bizantina), che aveva diritto di sepoltura al suo interno. ne sono testimonianza i resti umani rinvenuti in un sepolcro marmoreo con un anello di valore.

La denominazione di Cattolica stava ad indicarne la categoria delle "chiese privilegiate" di primo grado, infatti con la nomenclatura impiegata sotto il dominio bizantino nelle province dell'Italia meridionale (soggette al rito greco), la definizione di katholikì spettava solo alle chiese munite di battistero.

Sono inoltre presenti all'interno della Cattolica delle iscrizioni in lingua araba.

 

 

Giovan Domenico Campanella nacque a Stilo.  Il padre era un ciabattino povero e analfabeta che non poteva permettersi di mandare i figli a scuola e Giovan Domenico ascoltava dalla finestra le lezioni del maestro del paese, segno precoce di quella volontà di conoscenza che non l’abbandonò per tutta la vita. E più che la vocazione religiosa, fu il desiderio di seguire corsi regolari di studi e di abbandonare un destino di miseria, a indurlo, a tredici anni, a entrare nell’Ordine domenicano.

pronunciò i voti a quindici anni assumendo il nome di Tommaso

Nella sua opera più famosa La città del sole (1602), vagheggiava l'instaurazione di una felice e pacifica repubblica universale retta su principi di giustizia naturale). qui egli descrive una città ideale, utopica, governata dal Metafisico, un re-sacerdote volto al culto del Dio Sole, un dio laico proprio di una religione naturale, di cui Campanella stesso è sostenitore, pur presupponendo razionalmente che coincida con la religione cristiana. Nel delineare la sua concezione collettivista della società, Campanella si rifà a Platone (V secolo a.C.) e all'Utopia di Tommaso Moro (1517); fra gli antecedenti dell'utopismo campanelliano è da annoverare anche la Nuova Atlantide di Bacone. L'utopismo partiva dal presupposto che, poiché non si poteva realizzare un modello di Stato che rispecchiasse la giustizia e l’uguaglianza, allora questo Stato si ipotizzava, come aveva fatto a suo tempo Platone; però è importante mettere in evidenza che, mentre Campanella tratta una realtà utopistica, Niccolò Machiavelli esalta realtà concreta o effettuale, e la sua concezione dello Stato non è affatto utopistica, ma assume una valenza di concreto metodo di governo della cosa pubblica.

 

 

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