Le ceramiche
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Le grotte dei vasai sono ancora oggi visibili nei vari paesi della Calabria, il segno di un lavoro consacrato dagli dei a mani sapienti che già in epoca greca realizzavano anfore, kantàroi, pinakes, lucerne ecc. Grotte paragonate dagli studiosi alle favisse degli antichi romani situate nei pressi di santuari.
La bottega (potiha) del maestro vasaio si presenta con pochissimi ferri ingegnosamente ricavati per aiutare l’artigiano a rendere concrete le sue idee, attraverso le sue abilissime mani.” Sulle mensole o appoggi improvvisati sono collocati gli oggetti prodotti che ancora devono essere cotti, produzioni ispirate dalla tradizione classica, ma anche e soprattutto oggetti da destinare alla quotidiana vita domestica.
La tecnica è quella di sempre, della tradizione millenaria di una Calabria crocevia d’Europa. Blocchi di argilla vengono sbriciolati ed impastati con l’acqua, dosando precise proporzioni, la mistura viene mescolata lungamente ottenendo una sostanza plastica e tenace. Sul tornio che il vasaio muove pedalando, l’argilla si plasma tra le mani del maestro. L’oggetto può essere arricchito con graffiti incisi a mano o dipinti di richiamo religioso o floreale per lo più mentre il pezzo è ancora crudo. Il filo, per staccare l’opera compiuta, e una piccola bacinella con dell’acqua, dove di tanto in tanto bagnare le mani, completano il necessario
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