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Monica, una ragazza calabrese universitaria fuorisede, vive la dicotomia che attraversa la sua generazione, stretta tra il desiderio di libertà e la ricerca di stabilità, la riscoperta dei sensi e l'opportunità di realizzare una nuova identità, in una sospensione perenne tra un qui e un altrove a cui lei rimane comunque estranea.
All'inizio del 2020, la sua vita viene stravolta da un virus letale, il covid-19. È questa l'occasione di un viaggio introspettivo che l'aiuta a maturare e risolvere un’irrequietezza che nasconde un disagio più esteso, la spinge a conoscersi nel profondo, cambiando anche il modo di rapportarsi con gli altri e di approcciarsi alla vita.
Monica è coinvolta in una storia d'amore apparentemente banale come tante, ma in realtà speciale come poche e la vive intensamente cogliendo ogni attimo, nell'ottica senecana della brevitas vitae. Purtroppo il suo idillio si conclude velocemente, sebbene Monica vi rimanga crudelmente intrappolata, essendo stata una cosa vissuta a metà.
In pochi mesi, dalle esperienze, brevi ma intense, la ragazza impara che, per quanto dura sia la vita, i sogni non si abbandonano e, anche quando tutto sembra assumere una piega tragica, si sopravvive pensando che gli affetti hanno radici forti e non muoiono nemmeno negli inverni più freddi. E il tempo sistema ogni cosa e predispone il suo perfetto finale.
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